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Immagine del redattoreRosanna Pilia, Health Life & Business Coach

La Sindrome di Procuste: come riconoscerla e affrontarla con il Coaching

Aggiornamento: 11 dic 2024

sindrome di Procuste, psicologia e mitologia e coaching
La sindrome di Procuste, conosciamola

La Sindrome di Procuste è un concetto che deriva dalla mitologia greca e che descrive un comportamento distorto che può manifestarsi sia nelle relazioni interpersonali che nei contesti professionali, come in azienda. A chiunque sia capitato di trovarsi di fronte a una persona che cerca di far adattare gli altri alla sua visione del mondo, senza rispettarne le differenze, ha avuto a che fare, consapevolmente o meno, con questa sindrome.


In questo articolo, esploreremo cos'è la Sindrome di Procuste, come riconoscerla e quali atteggiamenti tipici la caratterizzano. Parleremo anche di come il coaching possa essere un valido strumento per aiutare chi ne è vittima, migliorando la propria assertività, leadership e gestione delle relazioni. Infine, daremo alcuni esempi pratici di come affrontare una persona che manifesta questo comportamento.

1. Cos'è la Sindrome di Procuste?

La Sindrome di Procuste prende il nome dal mitico Procuste, un brigante della mitologia greca che costringeva i viaggiatori a entrare in un letto troppo corto o troppo lungo, tagliando o allungando le loro membra per farli aderire alla misura imposta dal letto. La morale del mito è che Procuste cercava di adattare ogni individuo alla sua visione del mondo, senza tener conto delle diversità naturali.

In psicologia, la Sindrome di Procuste si riferisce a un comportamento che mira a forzare gli altri a conformarsi a un modello rigido o predefinito, senza considerare le loro esigenze, peculiarità o differenze. E' un comportamento tipico di chi disprezza quegli individui che hanno maggiori capacità o talento.   Porta le persone che ne soffrono a provare un profondo astio e un forte senso di frustrazione verso chi dimostra capacità e talento superiori ai propri, e riesce a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato, meglio o prima di lui/lei”. E’una patologia abbastanza dannosa e grave e fa riferimento a tutte quelle persone che sminuiscono chi li supera per talento, capacità e carisma.  La sindrome di Procuste dunque indica una permanente o pervasiva invidia degli altri, vissuti come un ostacolo al mantenimento del proprio ruolo o alla propria crescita aziendale e può agire in modo conscio (consapevole) o inconscio (inconsapevole).



Cosa ancora peggiore, non si fanno scrupoli a discriminarli o persino a tormentarli. Questo comportamento può manifestarsi in molti contesti, come nelle relazioni familiari, nelle amicizie, nelle dinamiche di coppia, ma anche nel lavoro e nelle organizzazioni.

2. Come riconoscere la Sindrome di Procuste

Chi manifesta la Sindrome di Procuste ha una visione egocentrica, che non contempla le differenze individuali o le necessità degli altri. Questo comportamento può essere esplicitato in vari modi. Ecco alcuni segnali che possono indicare che una persona sta cercando di imporre la sua "misura" agli altri:

  • Imposizione di regole rigide: La persona cerca di imporre le proprie idee, opinioni o regole sugli altri, senza rispettare il punto di vista altrui.

  • Manipolazione emotiva: Spesso, chi ha questa sindrome usa manipolazioni psicologiche per far sentire l'altro "inferiore" o per costringerlo a fare ciò che vuole.

  • Frasi tipiche: "Se non la pensi come me, qualcosa non va in te", "Dovresti fare così, è l'unica via", "Non capisci niente se non vedi le cose come le vedo io".

  • Critiche costanti: La persona tende a criticare gli altri in modo aspro, cercando di correggere anche piccoli dettagli che non si allineano al proprio pensiero.

  • Mancanza di empatia: Non riesce a mettersi nei panni degli altri, ma considera la propria visione del mondo come l'unica valida.

Esempio in una relazione

Immagina una coppia in cui uno dei partner ha una visione molto rigida su come "dovrebbero andare le cose". Se, per esempio, il partner dice sempre frasi come "Se non ti piace questo, significa che non mi ami", oppure "Dovresti sempre fare così, non puoi essere diverso", sta manifestando atteggiamenti che rientrano nella Sindrome di Procuste. La vittima di questo comportamento si sentirà spesso confusa, insicura e inadeguata, come se dovesse cambiare per adattarsi ai desideri dell'altro, senza mai sentirsi accettata per ciò che è.

Esempio in azienda

Nel contesto lavorativo, un capo con la Sindrome di Procuste potrebbe, per esempio, imporre a tutti i collaboratori lo stesso metodo di lavoro, senza prendere in considerazione le diverse competenze, stili o ritmi di lavoro dei singoli. Potrebbe anche essere eccessivamente critico e non rispettare le idee creative o le soluzioni alternative proposte dai membri del team, cercando di "adattare" ogni progetto alle sue convinzioni personali.

3. Come affrontare una persona con la Sindrome di Procuste

Affrontare una persona che manifesta la Sindrome di Procuste non è facile, soprattutto se si tratta di una figura di autorità o di una persona molto vicina, come un partner o un famigliare. La chiave sta nel saper mantenere un atteggiamento assertivo e nel rafforzare la propria autostima. Qui entra in gioco il coaching, uno strumento che può aiutare chi è vittima di questa sindrome a riscoprire il proprio valore, comunicare in modo più efficace e prendere il controllo delle proprie relazioni.

3.1. L'assertività come strumento di difesa

L'assertività è la capacità di esprimere se stessi e i propri bisogni in modo chiaro, diretto e rispettoso, senza sottomettersi né essere aggressivi. Quando si ha a che fare con una persona che cerca di imporre la propria "misura", l'assertività è fondamentale per mantenere la propria autonomia e far valere i propri diritti.

Esempio pratico di comunicazione assertiva: Se un collega continua a criticare il tuo lavoro in modo non costruttivo, puoi rispondere con fermezza ma senza aggressività dicendo: "Capisco che tu abbia una visione diversa: per me è importante che vengano rispettati i miei tempi e il mio approccio. Sono aperto a feedback costruttivi, e questo tipo di osservazioni non mi aiutano a migliorare."

In questo modo, stai affermando il tuo punto di vista senza accettare passivamente le critiche e senza rispondere in modo difensivo o aggressivo.

3.2. Il Coaching per rafforzare la leadership

Chi lavora con persone che soffrono della Sindrome di Procuste deve spesso affrontare situazioni di manipolazione o di abuso di potere. Il coaching, in questo caso, può essere utile per sviluppare competenze di leadership che siano basate sulla fiducia, sull'ascolto attivo e sul rispetto delle diversità.

Un leader consapevole è in grado di riconoscere e rispondere in modo efficace a un comportamento manipolativo, evitando di cadere nelle trappole di chi cerca di imporre la propria volontà. Un coaching focalizzato sulla leadership può aiutare una persona a diventare un punto di riferimento positivo, capace di influenzare gli altri senza ricorrere a manipolazioni o abusi di potere.

Esempio pratico di leadership: Un leader consapevole che lavora con una persona egocentrica potrebbe dire: "Capisco che tu abbia una visione chiara su questo progetto, ma voglio che ogni membro del team possa esprimere la propria opinione. Solo così possiamo arrivare a una soluzione che soddisfi tutti."

Questo approccio aiuta a creare un ambiente più equilibrato, in cui ogni individuo si sente rispettato e valorizzato, piuttosto che costretto ad adattarsi a un unico punto di vista.

3.3. Tecniche di coping per gestire l'insicurezza

Le persone che manifestano la Sindrome di Procuste spesso agiscono per mascherare le proprie insicurezze. Sotto il comportamento autoritario e manipolativo, può nascondersi una profonda paura del fallimento o della vulnerabilità. Il coaching può aiutare chi è vittima di questa sindrome a rimanere centrato e ad affrontare le difficoltà con calma e consapevolezza.

Una delle tecniche più efficaci per sviluppare la resilienza è la gestione dello stress, che aiuta a rimanere lucidi anche in situazioni di conflitto. Inoltre, il coaching può favorire l'adozione di strategia emotive per affrontare la manipolazione, come ad esempio il distacco emotivo dalle provocazioni.

Esempio di coping emotivo: Se una persona manipola o critica in modo costante, una tecnica utile può essere quella di non reagire immediatamente, ma prendersi un momento per riflettere: "Questa osservazione mi sta toccando, ma non è una verità assoluta. Non è necessario che io reagisca in questo momento."

4. Conclusioni

La Sindrome di Procuste è un comportamento dannoso che può danneggiare le relazioni e creare disagi sia in ambito personale che professionale. Tuttavia, attraverso strumenti come il coaching, è possibile rafforzare l'autostima e imparare a gestire queste dinamiche in modo sano ed equilibrato.

Attraverso l'assertività, la leadership consapevole e l'apprendimento di tecniche emotive per affrontare la manipolazione, è possibile rompere il ciclo di controllo e impara a stabilire relazioni più equilibrate e rispettose. Se ti trovi di fronte a una persona con la Sindrome di Procuste, o se tu stesso/a ti stai riconoscendo in questa dinamica, ricorda che hai il diritto di essere te stesso e allo stesso tempo, puoi lavorare con un Coach esperto per affrontare un cambiamento. In poche sessioni, avrai imparato strumenti validi che cambieranno per sempre il modo di reagire, avrai fatto allenamenti in modo da padroneggiare le situazioni e la tua vita, a casa o al lavoro, migliorerà!


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Rosanna Pilia, Health, Life e Business Coach, Alessandria

 

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